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venerdì 19 luglio 2013

CICLI CONCENTRICI

"Al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti ..." cantava nel 1972 Battisti, nella splendida 'I giardini di marzo'. Mi è balenata un'idea: al di là della efficace distrazione di massa, non è che si accetti l'attuale andazzo perché è nello spirito italiano vivere in crisi? Cioè, e se fosse una situazione perenne e connaturata all'italiano sbattersi per niente, soffrire e asciugarsi la fronte, come da cristiana tradizione? Ripercorrendo la nostra storia pare che l'Italia è nata male e ha continuato coerentemente. Malandati, impoveriti, intrallazzatori e speranzosi. Appena la parabola tende a salire, dimentichiamo quanto abbiamo pagato la precedente discesa. E' il nostro destino di eterni furbi gabbati o un andamento pianificato per tenerci entro la soglia della controllabilità?

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