Mentre la nostra maggioranza s'impegna per propinarci il nucleare con lo stesso impegno con cui ha sostenuto che Berlusconi credesse che la nipote di Mubarak si prostituisse, la penisola Iberica, nel campo delle rinnovabili viaggia…col vento in poppa ! Infatti, nel primo trimestre di quest‘anno il Portogallo ha registrato un + 21 % rispetto allo stesso periodo di riferimento dello scorso anno, mentre la confinante Spagna nel 2010 ha addirittura superato la Germania, leader “storica” nella produzione di energia dalle pale. Alla base un ingente investimento in campo intellettuale, con ricerche di innovazione che adesso rendono le più importanti aziende spagnole del settore in grado di sbarcare nei mercati sudamericani a disseminare i propri impianti. Sono evidenti scelte mirate: la EdP (elettricità del Portogallo) produce ormai il 70% dalle rinnovabili -oltre l’eolico, fondamentale l’apporto idrico-mentre la Spagna investe 150 milioni di euro all’ anno per la ricerca. Legittimati ampiamente dai risultati ottenuti dopo soli pochi anni.
Anche l'EDF (electricité de france) mentre promette al mondo di vendere tecnologia nucleare "sicura" (e si che mi tocco come Silvio!), investe in Italia e in Sicilia nei redditizi campi fotovoltaici e nei tetti degli italiani. Ora come lo dobbiamo chiamare: uccello "padulò" o "paduleau"?
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