A sentire Schifani parlare quasi commosso della situazione delle carceri italiane, mi è venuto naturale pensar male. Che lui si possa immedesimare nei detenuti è comprensibile umanamente, ma soprattutto alla luce dei tanti sospetti sulla legalità presente in seno alla coalizione di cui fa parte. Addirittura, a sentirlo, è prioritario il problema detenzione per chi si occupa di politica: se non si risolve, meglio farsi da parte. Dopo di che, passa all’altra priorità (per lui): la riforma elettorale. Di veri motivi per cui dovrebbe farsi da parte, insieme ad altri, non ne parla proprio. Invertendo i termini forse il discorso quadrerebbe meglio: gli attuali politici si facciano da parte e nelle carceri ci siano soprattutto, oltre a condizioni migliori, quelli che devono starci. Poi sarà più credibile fare le riforme, anche quella elettorale.
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