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lunedì 19 settembre 2011

UNA QUALUNQUE DOMENICA ITALIANA

Saltate senza neanche pensarci le sei reti principali, incapace di reggere i programmi di sfide, stanco delle trasmissioni che ti insegnino a saper fare qualcosa, disgustato dai reality Usa, con il dito fisso sul telecomando mi fermo su un dossier sull’Austria. C’è un uomo di mezza età, con abito scuro e camicia granata sbottonata senza cravatta, che parla con tono convincente dei problemi del Welfare in Europa. E’ un intellettuale, si occupa di politica, espone da docente con una precisione da giornalista. E’semplicemente una persona credibile. Banalmente penso che di domenica sera, tanto più se piovosa e passata interamente in casa, bisogna pur divagare. Il canale successivo mi propone la festa leghista a Venezia. Una imbarazzante trinità immortalata da un’icona raffigurante  Bossi che fa le corna scaramanticamente, Calderoli trionfante con la camicia “pezzata” di sudore ben oltre le ascelle e Maroni che smentisce ogni diatriba interna come “balle” dei giornalisti… No, anche se domenica, divagare e rilassarsi è un lusso. E in crisi, non è possibile concedersi i lussi. 

venerdì 9 settembre 2011

LEGGI D'EMERGENZA, ALTRA FACCIA DELLA DEMAGOGIA.

Dopo l'aggressione a una lesbica nel centro di Milano, torna la voce che richiede leggi specifiche, che contemplino l'aggravante della discriminazione omofoba. Dunque è meno grave aggredire per razzismo, per campanilismo o per divergenze politiche ? Il movente è sempre lo stesso: stare dalla parte della supposta verità. La percezione che aumentino i casi di omofobia (termine contestabile...)è legata al fatto che le persone omosessuali acquisiscono sempre più coraggio a mostrarsi, senza alcun imbarazzo. Che qualcuno non gradisca e malmeni non dovrebbe far scattare leggi ad hoc. Altrimenti è sempre la solita Italia: si legifera per arginare un problema, senza mai agire per rimuoverlo. Perché rimuovere un problema significa affermare un principio etico piuttosto che imporre  una misura in reazione ai fatti di cronaca. Un paese civile è quello in cui certi comportamenti non si tengono per rispettare gli altri piuttosto che per non subire la Legge. Insomma, una rivoluzione concettuale che non è bene attuare:  Non si sa mai, gli italiani capiscano che in fondo tutti gli individui hanno gli stessi diritti...

domenica 4 settembre 2011

A SUA IMMAGINE...

Ma non doveva andarsene da questo Paese di merda ? L'indignazione per l'offesa al valor patrio (se ce n'è uno...) aveva lasciato il posto al sospiro di sollievo per l'imminente liberazione. Macché. Ci hanno illuso. Il suo (in)degno Alfano ha prontamente comunicato che Berlusconi sarà candidato Premier anche tra due anni.
Eppure, in fondo, questa è coerenza. Se l' Italia è un tale Paese, perché mai "il miglior Presidente del Consiglio" dovrebbe andarsene ?

martedì 30 agosto 2011

GENETICAMENTE NON LIBERI

                                                   


Dal tribunale di Como una sentenza che suscita molte riflessioni. Stefania Albertani, colpevole di aver ucciso la sorella e averne bruciato il cadavere, accusata di tentato omicidio verso la madre e sospettata di voler ammazzare anche il padre, ha trovato nei suoi geni delle attenuanti. Infatti, un'indagine biomolecolare ha rivelato che la donna ha una sorta di predisposizione alla violenza, in quanto poco abile a padroneggiarsi. Moralmente è comprensibile riconoscere le attenuanti dinanzi a problemi oggettivi e circostanze accertabili, ma la strada può divenire pericolosa se l'individuo ne risulta deresponsabilizzato. Un determinismo che comporterebbe la schematizzazione della società in tipologie umane. E siccome prevenire è meglio che curare, arriveremo anche a orientare geneticamente l'esistenza ? Lombroso ipotizzava che i tratti del viso definissero il destino della persona, e la scienza l'ha oscurato, ma è la stessa scienza che  un giorno potrebbe, per ognuno di noi,  definire a priori, per ciò che dicono i geni, competenze,  limiti e possibilità. E un microchip come carta di identità...

immagine: Fritz Kahn


puoi leggerlo anche su         http://marte80.blogattivo.com/

mercoledì 24 agosto 2011

NON CERCARMI, NON TI TROVO



                                    
Nuovi dati confermano l'Italia fanalino di coda per il lavoro giovanile, inteso fino ai 35 anni, sebbene a questa età, un tempo, più che essere giovani in cerca in lavoro si aveva il pensiero di portare avanti una famiglia. Eppure le imprese faticano a trovare le risorse necessarie. Come dire che un lago è traboccante di pesci e le reti tornano spoglie. Roba degna del crozziano Assurdistan. Evidentemente il filo impresa-lavoratore è interrotto. E si è spezzato durate gli anni di inutile studio. Come ancora più inutili si rivelano i corsi di millantata formazione che creano aspettative disattese, allungano i tempi di inserimento, sottraggono fondi pubblici e aumentano il caos nei curricula dei corsisti. Si contesta che chi ha un titolo non si adatta e non ha umiltà, forse perché cinquant'anni di DC ci hanno abituati che un posto per sistemarsi si trova sempre, a prescindere dal merito, seduti e con orari ben precisi. Così come l'ultimo ventennio ci ha insegnato che la carriera migliore è nei privé e nei salotti televisivi. Ciò nonostante, guardandosi attorno, la giovane Italia ha voglia di fare, o almeno vorrebbe fare, se solo potesse fare.

mercoledì 10 agosto 2011

IL BUE ONOREVOLE E L'ASINO CALCIATORE

                                          

Ogni volta che l' AIC  fa quello che un sindacato deve fare, l'indignazione smuove sempre gli stessi discorsi: sti ignoranti, viziati e strapagati ! Che sarà tutto vero, ma i calciatori sono pur sempre lavoratori e, pertanto, legittimati a tutelarsi. Oltre tutto, l' AIC opera più per gli atleti nell'ombra che non per i fuoriclasse osannati. Si capisce che le loro rimostranze non suscitino immediatamente simpatia e condivisione, ma oltre che pretestuoso e demagogico, pare paradossale che qualche parlamentare li attacchi per quanto guadagnano.  Perché, in fin dei conti, sono lavoratori privati che producono ricchezza (non vengono certo ingaggiati per ricca beneficenza) e più o meno, costano quanto valgono. Principio che, tristemente non vale, per gli indecenti ospiti di Montecitorio.

immagine: presepedamieale

venerdì 22 luglio 2011

Nel fango affonda lo stivale dei maiali

                                                      
84 (poco) onorevoli hanno pendenze giudiziarie. E non solo per i reati legati alla politica, come se l'esercizio di funzioni pubbliche debba comportare certe storture, ma sempre più frequentemente anche per collusioni mafiose. Neppure ci stupiamo. Solo, al di la dell'indignazione, resta la tristezza per coloro che rappresentano la sconfitta del Bene dinanzi al Male. Appena pochi giorni addietro si commemorava Borsellino. A rendere tutto più nauseante e inverosimile l'oltraggioso siparietto di collusi che usano certi uomini (tali non saranno mai) come attrezzo del mestiere. Discorsi vuoti, sproloqui, farneticazione di gente che reca sulla fedina penale condanne per corruzione, concussione, peculato, abuso d'ufficio e, a volte, anche di peggio (!). Parassiti che stanno lì e che staranno ancora lì. Perchè, a quanto pare, è proprio quello il loro posto.

mercoledì 13 luglio 2011

DOTTORE SARA' LEI...

                                                 
Che il conservatore, gaudente e negazionista Pdl voglia cancellare il valore legale della laurea puzza un pò. Cosa ci sarà dietro ? La motivazione è la liberalizzazione dei titoli e delle professioni, e per renderla più credibile ci schiaffano la dicitura sempre d'effetto "come in Usa". Ma il dubbio che le varie sigle del mondo accademico oppongono è che cresca la disparità: con il proliferare di atenei, avrebbero valore solo quelli più quotati, dunque d'elite. Dai quali, è naturale, uscirebbero i professionisti più accreditati e perciò più pagati. Senza, soprattutto i vincoli degli attuali Ordini e Albi. Il Consiglio nazionale forense dichiara che manchino le precondizioni in Italia.
Eh già, perché finirebbe, al solito, che si prendano da altri Paesi i modi, ma conservando le nostre tipiche maniere. Se altrove liberalizzare significa variare l'offerta e dare l'opportunità di scegliere, in Italia significa abolire le tutele e rafforzare la casta. Già immaginiamo il casuale e innocente legame tra commissioni ministeriali e il cda di atenei privati valutati come centri di eccellenza... 

venerdì 8 luglio 2011

SI GUARDA ALL'ALBERO E NON SI VEDE LA FORESTA


Forse per dimostrare che anche i ricchi hanno un'anima, forse per dimostrare che salendo oltre le cosce esibite c'è dell'altro, probabilmente perchè fa chic e redenzione, Michela Vittoria Brambilla pare più interessata a regolamentare circhi e rievocazioni che al settore di cui è responsabile. Dopo le accuse recidive al mondo del circo, che alla faccia della crudeltà ha salvato alcune specie dall'estinzione, la rossa ministro ha attaccato il Palio di Siena, che forse, se vogliamo, un'attrattiva turistica è, non paragonabile alle corride, che del sangue animale si nutrono. Vengono in mente quelle signorone che negli anni 80 passeggiavano il cagnolino adorato e coccolato indossando una pelliccia. L' imprenditrice si è posta il problema che mentre lei si batte per i, legittimi, diritti degli animali,  la sua Maggioranza stralcia i diritti di precari, giovani, malati e vittime della giustizia affogata da lungaggini e lodi ? Ma che importa, chiudiamo i palii, così da dimostrare al mondo la nostra civiltà e teniamo la Campania senza turisti, con gli abitanti a forte rischio igienico.

sabato 2 luglio 2011

LA PAROLA ALL'ESPERTO...

Mai dire mai. Proprio vero. Mi capita, persino, di spendere qualche parola a difesa di Napoli. Perchè la vergognosa emergenza dei rifiuti che riguarda la città campana, non è certo imputabile esclusivamente ai cittadini napoletani. Anzi, che a Napoli ci sia un' abnorme concentrazione di illegalità è indubitabile, ma ormai è risaputo  che, a cavalcare la cattiva gestione della raccolta, ci siano anche società del Nord Italia. E, di certo, se la camorra imperversa anche con collaborazioni "esterne" il motivo non sarà degli abitanti della città, ma di chi dovrebbe vigilare, prevenire, correggere. Invece, secondo l'autorevole Oscar Giannino, giornalista finanziario, dunque intellettuale, la soluzione definitiva può giungere solo dal Vesuvio. Dopo, si potrà ricostruire la civiltà a Posillipo e dintorni. La Lega ha fatto scuola (!); dovremmo forse prendercela col Po se Giannino le spara grosse ? O dovremmo aspettarci il suo straripamento per non sentire più vaneggiamenti padani ? Vogliamo anche incitare lo Stromboli  così la finiamo con quei pochi isolani che pretendono la presenza dello Stato ? E le correnti del Mediterraneo ? Magari, se non ci fosse Lampedusa, non ci sarebbe l'emergenza profughi...