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sabato 23 aprile 2011

GLI STRAORDINARI PROGRESSI DELL'ACQUA CALDA.

Chi troppo e chi niente. Così, mentre Pompei cade giorno per giorno (ha resistito a barbari e Savoia, giusto ora...?) a Ginevra dispongono, evidentemente, di ingenti fondi per scoprire che gli uomini con l'anulare lungo attraccano di più. E per appurarlo, hanno scomodato 80 donne che hanno dovuto persino annusare gli esemplari di mascolinità. Non solo affascinanti, ma agguerriti a lavoro e fertili di prole. Sarebbe bastato un manuale tascabile di lettura della mano, per sapere che megere e gitane chiamano l'anulare pronunciato "da divo", o addirittura "anulare alla Callas", proprio per indicare il carisma e il magnetismo di questi soggetti. E sempre in tema di indagini condotte in nome della scienza, la Keele University ha verificato che bestemmiare favorisce la sopportazione del dolore. Come l'hanno scoperto ? Testando la tolleranza di alcuni ragazzi che tenevano in mano dei cubetti di ghiaccio ( a proposito di acqua calda!). Pare che scomodando i "piani alti", resistessero più tempo.
Però, almeno questa ricerca tornerà utile nel quotidiano: ci potremo sfogare  legittimati dalla scienza e per liberare lo stress. Perchè la salute viene prima di tutto.

CHIAROVEGGENZA: SI PUO'.

Ci sono voluti 8 anni, ma finalmente Daryl Bem e il suo staff hanno potuto pubblicare uno studio sugli esperimenti condotti per dimostrare la possibilità di “presentire” ciò che deve avvenire. In altre parole, la facoltà di prevedere gli eventi. Ovviamente, alcuni colleghi scettici a priori hanno già provato a smantellare la teoria dell’accademico della Cornell University, ma finora hanno solo potuto riconoscere che lo studio condotto è metodologicamente corretto. Dunque, gli esiti delle nove prove compiute su oltre un migliaio di volontari, non sono contestabili. In sostanza, il prof. Bem è riuscito a provare che invertendo il processo di causa/effetto le opinioni e l’atteggiamento degli esaminati non cambiavano. Come se, di fronte a stimoli ben precisi, i comportamenti non fossero determinati da quanto accaduto, ma da quanto sarebbe accaduto. Bem non sa cosa possa giustificare la preveggenza, ma è soddisfatto di averla comunque dimostrata.

venerdì 22 aprile 2011

22 APRILE: 41ESIMA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA







Era il 22 aprile 1970 quando il Senatore USA Nelson riunì un lungo corteo di cittadini a difesa del Pianeta. Il decennio ’70 è poi passato per la stagione dei grandi movimenti ecologisti. Ma oggi, l’ Ambiente, dev’ essere la priorità di tutto il Genere Umano. Non per moda, nè per snobismo alternativo. Siamo davvero all’ultima spiaggia (e neanche tenuta benissimo…). Da anni ricercatori lanciano l’allarme e s’ingegnano in nuove tecnologie ecosostenibili. Quelle rinnovabili sono una realtà, ma non pienamente radicata, come mostra il dibattito attuale in Italia. Ma c’è di più. La salvezza del Pianeta, passa da iniziative di recupero che investono tutti, nelle scelte quotidiane. Raccolta differenziata, riduzione del consumo dell’ auto, riutilizzo sono forme concrete e altamente formative per le nuove generazioni. 
Le iniziative organizzate nelle metropoli mondiali puntano a raccogliere il grande pubblico con concerti ed eventi, come già fatto a  Roma il 20 con Carmen Consoli, Patty Smith e Morricone, come sarà domani a San Francisco, dove non mancheranno dibattiti e proiezioni.  Perché l’aggregazione da sola non basta.
L’hanno capito in Taiwan dove si è avviato un rimboschimento capillare, con un albero ogni 10 abitanti. Iniziative simili riguarderanno la Costarica. La Disney da parte sua sensibilizzerà il pubblico più giovane con il primo numero di “Topolino a impatto zero”.

BEFFA "GALACTICA": LA COPPA DEL REAL SOTTO IL BUS



C’era una volta una coppa, la coppa cadde e finì la coppa. Sarà stata una maledizione blaugrana, o l’effeto di una potente makumba gitana. Viene proprio da ridere, anzi da sghignazzare cinicamente come il simpatico cane Muttley della “Corsa più pazza del mondo”. Mercoledì sera il Real ha sconfitto nella finale di Coppa del Re (equivalente alla nostra Coppa Italia) i sempiterni rivali del Barcellona. Ovvio che in questa stagione poco brillante gli uomini di Mourinho avessero molta voglia di festeggiare, soprattutto perché riportavano il titolo nazionale nella Capitale ispanica dopo 18 anni. Ma in procinto che il pullman delle “camicetes” si fermasse in piazza Cibeles il trofeo è  caduto di mano al centrocampista Ramos, finendo, come nelle più esilaranti comiche, sotto le ruote del pullman. Il resto viene da sé. I dirigenti madridisti sono accorsi, ma raccontano “la Coppa si è rotta in più di dieci pezzi”… Già fossero stati un po’ meno ancora ancora si poteva ricomporre,magari con i prodigi dello Special One,  invece così… I tifosi hanno però  continuato i festeggiamenti, perché ciò che conta è detenere il titolo.  Se no perché sono “realisti” ?!

giovedì 21 aprile 2011

CALCIATORI POCO INTELLIGENTI ? ADDIRITTURA DISABILI


La Procura di Bologna ha interrogato Viviano e Di Vaio, rispettivamente portiere e attaccante dei rossoblù, nell’ ambito delle indagini su alcune autovetture di calciatori felsinei provviste di pass per disabili. L’estremo difensore, anche della Nazionale, si è detto sorpreso (figurati noi…), mentre il bomber è svicolato senza dare conto a nessuno. Qualche delucidazione ci viene dal centrocampista Mudingayi e dalla società bolognese. Pare che una signora affetta da disabilità si occupi di sbrigare faccende personali per i tesserati del Bologna, e pertanto aveva associato al proprio pass le targhe dei calciatori seguiti personalmente. Poi, probabilmente, a volte sai la testa…, quei veicoli potrebbero aver continuato a beneficiare del tagliando.
Volendo fare ironia, è opinione comune che i calciatori non brillino di abilità fuori dal campo, e il fatto che una disabile svolgesse faccende per loro ne sarebbe la conferma, resta però il dubbio dal momento che il pass consentiva l’accesso a centralissime vie del centro a traffico limitato, altrimenti interdette anche a un ariete d’area di rigore come Di Vaio ! 

mercoledì 20 aprile 2011

GIORNATA MONDIALE DEL CIRCO. UNA GIORNATA SOTTO IL TENDONE

Si è celebrata sabato 16 aprile la Seconda giornata mondiale del circo. Anche per quest'anno i tendoni di tutto il mondo si sono aperti ai curiosi che volessero osservare da dentro la vita dei complessi itineranti.
Assistere alle prove, scambiare quattro chiacchere tra salti, animali esotici e piroette, proprio fianco a fianco con gli artisti. Come se il cerchio magico di segatura, per un giorno si allargasse al pubblico senza filtri.
L'iniziativa ben accolta sin dal 2010 dalle varie famiglie circensi ha riscosso successo, in alcune nazioni, è stato addirittura un grande evento di massa che ha riavvicinato anche il pubblico più distratto all'antichissima e longeva forma d'arte itinerante. Niente prenotazioni, niente servizio d'ordine a tutela di divi, niente filtri.
Questo è il Circo, spettacolo popolare come nessun altro.

THYSSEN, GIUSTIZIA E' FATTA, MA NESSUNO LA VOLEVA ?

Da giorni riecheggiano le affermazioni dei vertici tedeschi: "restiamo in Italia, ma con questo verdetto sarà difficilissimo lavorare quì". E immediatamente il sindaco di Terni, altro polo Thyssen, ha affermato che l'azienda tedesca da quelle parti ha sempre lavorato bene, che il protocollo umbro è il più avanzato del Paese e bla bla bla. Ancora peggio l'affermazione del vicepresidente di Confindustria con delega alla Sicurezza (e sta...!) Samuele Gattegno: "Solo in Italia, tra i paesi occidentali, si condanna un amministratore delegato per omicidio volontario". Purtroppo il tono era di amarezza e non di orgoglio. Evidentemente, abituati ai primati negativi ci troviamo a disagio laddove possiamo fungere da precedente positivo.
Gli amministratori delegati stanno al vertice dell'organigramma aziendale, per principio non possono non sapere. Sono pagati lautamente proprio perchè decidano. E chi decide si assume la responsabilità di quanto ne consegue. Non è ammissibile che gli utili di profitto siano solo risultati brillanti del Consiglio d' Amministrazione e le morti sul lavoro tragiche fatalità capitate a sfortunati operai.
Nè è ancora accettabile questo clima da ricatto per i lavoratori e accondiscendenza verso i grossi gruppi di interessi. Si lavora per vivere, non per morire.

immagine da Umbria24

IN ARRIVO IL BUONO PER LE FAMIGLIE ANTI PROF DI SINISTRA ?




Probabilmente, neppure il simpatico Don Camillo nel 2011 arriverebbe a tanto. Dopo le toghe comuniste - ormai è evidente che sia così- ieri il nostro (ci tocca …)Premier ha sentenziato che le famiglie che s’imbattino in insegnanti di sinistra che  inculchino idee di sinistra agli studenti, debbano essere aiutate dallo Stato. Come ? Tramite un buono da spendere nelle scuole cattoliche. Cioè private e, aggiungiamo, notoriamente lontane da indottrinamenti faziosi ! Adesso è lecito attendersi un disegno di legge che bandisca posizioni ideologiche sgradite al Premier e magari una campagna all’insegna del “più buoni per tutti”. Così, magari tra una decina d’anni, al motto di “più bone per tutti” uno stage ad Arcore sarà propedeutico all’inserimento nel mondo del lavoro, a coronamento di una sana istruzione conservatrice.




martedì 19 aprile 2011

DA CONSUMARE PREFERIBILMENTE 10 ANNI FA'

L’accusa è quella di aver venduto “prodotti alimentari pericolosi per la salute pubblica”, ma il capo d’imputazione suona addirittura riduttivo. Muffa, vermi e parassiti “arricchivano” il contenuto dei prodotti posti in vendita in una rivendita di generi alimentari nel Napoletano. Le fiamme gialle del capoluogo campano hanno sequestrato diversi articoli a un salumiere che vendeva prodotti visibilmente non vendibili né somministrabili. Su confezioni e pacchi di alimentari la data era stata corretta in modo grossolano. In alcuni casi risaliva a circa 10 anni addietro.
Sempre più spesso ci dicono che siamo quel che mangiamo, per il commerciante di Napoli viene da pensare che fosse, innanzitutto, quello che vendeva…

lunedì 18 aprile 2011

MA QUALE DISOCCUPAZIONE: I GIOVANI NON HANNO VOGLIA....


In lingua inglese la chiamano misdirection, la capacità di distrarre. E sappiamo bene quanto in Italia si usino argomenti leggeri per tenere imbambolato il pubblico. Quando poi i temi e la crisi si fanno davvero forti, allora c’è la via negazionista. Nulla è come sembra, va tutto bene, non ci sono problemi; semmai i problemi sono di chi li pone. Così Tremonti, dopo aver reitaratamente affermato la solidità del sistema economico italiano , butta le carte in tavola: non c’è nessuna grave disoccupazione. Sono i giovani italiani a non voler fare certe professioni. Basterebbe più umiltà e pragmatismo. Ricetta semplice, potremmo dire “della nonna”. In effetti, spesso nonnine sgrammaticate dinanzi a nipoti rampanti che narrano le proprie imprese scolastiche, sortiscono frasi come “ma poi lo trovi un lavoro?”, “certo i tuoi stanno facendo tanti sacrifici, speriamo…”, “non potevi continuare il lavoro onesto di papà ?”.
Il lavoro onesto. Come se chi studia perché vuole fare ricerca o s’ingegna per svolgere una professione nuova, diversa, a propria misura, sia un ignobile reietto che vorrebbe mantenersi sulle spalle della società.
E allora ben gli sta di non avere uno spicciolo in tasca. E’ vero il lavoro c’è: prova ne sia che ragazze con un curriculum inconsistente finiscono col ricoprire ambiti e professioni un tempo riservate a chi avesse titoli e competenze. Basta solo un po’ di flessibilità, come quella di chi passa da una coalizione a un’altra come fossero gli stand di degustazione di Vinitaly.
Il lavoro c’è: se no perché verrebbero tutti questi immigrati. Già, saranno stati tutti reclutati dalle agenzie interinali che con gli Italiani non riescono proprio a soddisfare le aziende. E mica perché costano poco gli stranieri, anzi, conoscono pure le lingue straniere…
Magari se qualcuno chiedesse al Ministro come mai certi datori assumono solo stranieri, o come fanno a sopravvivere stagisti senza rimborso spese avremmo anche modo di ascoltare altre perle di saggezza economico-sociologica. Dunque, non ci sono più scuse: ognuno prenda i propri titoli di studio e li posi nei cassetti, dimentichi anni di sacrifici e esperienze professionali e faccia il primo lavoro mal pagato e precario che trova.
 E' così che cresce un Paese !

domenica 17 aprile 2011

FARSI LA GASTROSCOPIA ? PIUTTOSTO INGHIOTTO UNA SPADA…


Chiariamo subito che non si tratta di mala sanità italiana.
Sembrerebbe una battuta, ma in realtà, degli studi condotti a Gloucester ( lì sì che i soldi per la ricerca ci sono !)e pubblicati sul British Medical Journal, rivelano che tra i mangiaspade professionisti i rischi di perforazione intestinale sono meno frequenti che tra i pazienti che si sottopongono a gastroscopia.
A fare la differenza due aspetti: la lama che si ferma prima dell’endoscopio e soprattutto l’atteggiamento mentale. Infatti, i fachiri dopo varie prove effettuano l’inghiottimento con sicurezza e consapevolezza dell’atto compiuto. Ben altro modo di affrontare l’”intrusione” è quello di tremolanti e irrigiditi pazienti che, peraltro, soffrono già di disturbi gastrointestinali. E allora, il consiglio per chi è in attesa della sonda è non pensarci troppo e mandare giù sto rospo…sempre meglio che se fosse una lama, no ?

JUMANJI DAL VIVO. SUCCEDE IN GERMANIA


Quante volte ci hanno detto di non rinchiuderci tra quattro mura, ma vivere il mondo che c’è là fuori ?
Bene, deve aver pensato la stessa cosa Hulk, uno dei tre rinoceronti da circo rimasti in Europa, che alcuni giorni fa è uscito dal recinto nella città di Goslar, nella Bassa Sassonia. D’altra parte, con tanto verde attorno alla piazza che ospitava il circo Voyage, come dargli torto ? Ovvio, che il “cornifero” non passasse inosservato e quando le forze dell’ordine sono arrivate hanno realizzato che era tutto vero.
Fortunatamente però, Hulk, a dispetto della stazza e del nome, non ha provocato danni e dopo qualche minuto di passeggiata è rientrato “a casa”. Ma si sa, una distrazione ogni tanto bisogna concedersela.