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martedì 10 giugno 2014

NON SI DICE 'BOCCIATO', NON SI DICE 'RESPINTO' ... VADA PER PROMOSSO!




Fonte foto: http://www.rivistadiagraria.org/riviste/vedi.php?news_id=91


Ogni anno, in questo periodo, qualcuno si ricorda di quanto scriteriata sia la bocciatura scolastica. La tecnica è ormai nota: atteggiamento moderatamente svenevole, dati comparativi tra Italia e resto d'Europa, citazioni (don Milani e Montessori su tutti) e bacchettata finale alla Società. Che tanto, come lo Stato, è imputabile di qualsiasi nefandezza. Colpa oggettiva, come per le società di Calcio.
Riflettevo che alle Elementari sarebbe un trauma viziato da insensibilità, alle Medie agevolerebbe la dispersione scolastica, alle Superiori sarebbe una botta ad una personalità appena fiorente che invece va capita, all'Università un immotivato contrasto alle direttive europee che ci chiedono più laureati.
In sostanza, non si deve bocciare mai. Repetita juvant, ma in altri contesti.
E' vero che la Scuola italiana va migliorata (e forse è un eufemismo), ma di fondo, c'è il presupposto che l'alunno sia un ameba che può solo ricevere passivamente. Se il suo percorso è problematico, il Sistema (altro colpevole!) deve fare di più. Mai responsabilità familiare né personale.
Tutto a tutti. Egualitarismo esasperato. Che suona sia come ideale rivoluzionario, che come slogan (si dice claim!) pubblicitario.