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martedì 30 agosto 2011

GENETICAMENTE NON LIBERI

                                                   


Dal tribunale di Como una sentenza che suscita molte riflessioni. Stefania Albertani, colpevole di aver ucciso la sorella e averne bruciato il cadavere, accusata di tentato omicidio verso la madre e sospettata di voler ammazzare anche il padre, ha trovato nei suoi geni delle attenuanti. Infatti, un'indagine biomolecolare ha rivelato che la donna ha una sorta di predisposizione alla violenza, in quanto poco abile a padroneggiarsi. Moralmente è comprensibile riconoscere le attenuanti dinanzi a problemi oggettivi e circostanze accertabili, ma la strada può divenire pericolosa se l'individuo ne risulta deresponsabilizzato. Un determinismo che comporterebbe la schematizzazione della società in tipologie umane. E siccome prevenire è meglio che curare, arriveremo anche a orientare geneticamente l'esistenza ? Lombroso ipotizzava che i tratti del viso definissero il destino della persona, e la scienza l'ha oscurato, ma è la stessa scienza che  un giorno potrebbe, per ognuno di noi,  definire a priori, per ciò che dicono i geni, competenze,  limiti e possibilità. E un microchip come carta di identità...

immagine: Fritz Kahn


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