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sabato 21 maggio 2011

VADE RETRO PISAPIA !


Un’ indiscrezione rimbalza tra gli ambienti politici e giornalistici. Pare che, il Sant’Uffizio si sia riunito eccezionalmente, in seduta straordinaria, allarmato dalle varie segnalazioni giunte da persone perbene e timorate. Il sospetto c’era ma adesso è qualcosa di più: Pisapia sarebbe l’ incarnazione del Diavolo (si segni chi può).  Questa ipotesi avvallerebbe il timore che con la sua elezione porti zingari, scapestrati dei centri sociali e mercanti  di stupefacenti  a prendere possesso della devota città meneghina. E soprattutto trova una plausibile spiegazione l' inatteso responso delle urne, che mai sarebbe altrimenti spiegabile conoscendo la rettitudine del popolo ambrosiano. Adesso, non resta che sperare, anzi attendere fiduciosi, che la pia e meritoria  istituzione salvi la capitale della finanza dalle inevitabili ripercussioni, prima fra tutte la crisi, che la diabolica elezione abbatterebbe all’ombra della Madunnina.

A LEZIONE DAGLI STUDENTI.

D'ora in poi invece di accostare ogni  commuovente atto compiuto da studenti al "Cuore" di De Amicis, potremo serenamente riferirci agli studenti del Liceo Artistico Modigliani di Giussano, in Brianza. Le famiglie hanno destinato 10000 euro a dieci insegnanti supplenti, precari manco a dirlo, che da tre mesi non ricevono lo stipendio, attingendo dal fondo accumulato a inizio anno. Fondo accumulato dall' impegno volontaro delle famiglie, destinato a spese varie, ma anche a pagare le gite degli studenti in difficoltà economica. La generosità non è una novità tra gli aspiranti artisti, dato che il "Modigliani" vanta già 270 mila euro di crediti verso il Ministero della Pubblica Istruzione, cifra che però nell' istituto considerano ormai perduta, dato l' andazzo. Che l' Italia non sia come la sua classe dirigente lo sappiamo, ma che debbano essere gli alunni a insegnare l' attaccamento alla cultura e il rispetto per chi lavora lascia disgustati. Questi ragazzi, ancora privi del diritto a voto, di certo, hanno poco da imparare. E, nel dramma,ci fanno essere meno pessimisti.

TOCCA A OGNUNO DI NOI

...Un urlo che faccia sobbalzare chi è al potere, che ridesti la società civile e la classe 
dirigente, complice del degrado, che sovrasti gli sproloqui e le risse 
parlamentari di ogni giorno. Un urlo che scrolli i pavidi, che scuota gli 
indifferenti, che sorprenda gli ignavi, i dormienti, gli abbioccati di 
consumismo. Un urlo forte, vibrante, che infranga le pareti di silenzi imposti 
e menzogne, che spezzi il sogno e l’indifferenza di una società ipnotizzata da 
un’in- formazione monopolizzata, salvo rare eccezioni...
 Vorrei dire che
di tanta inerzia e inettitudine siamo noi i colpevoli, per non aver saputo,
nella grande rovina, portare a compimento la rinascita; per esserci preoccupati
più di ricostruire le cose
anziché le persone; per non aver saputo scindere fino in fondo il bene dal
male; per non aver saputo
epurare, selezionare; per aver incrementato più i bisogni che non i mezzi per
soddisfarli; per non aver
saputo preparare la generazione dei vostri padri. 





Massimo Ottolenghi "Ribellarsi è giusto" (ed. Chiarelettere)

venerdì 20 maggio 2011

MEMENTO MORI


Dopo aver relegato come bizzarrie d’ altri tempi venditori d’ elisir di lunga vita e mirabolanti scoperte da luna park, arriva notizia che dalla Gran Bretagna, a breve, giungerà il test per sapere, più o meno, quanto ci resta da vivere. Si tratta di un’ analisi del sangue e basandosi sulla lunghezza dei telomeri  si potrà tracciare il livello d' invecchiamento e lanciare una stima di massima. Pare che i telomeri corti corrispondano a soggetti meno longevi, ma per ammissione della stessa ideatrice Maria Blasco, non è ancora appurato che quelli più lunghi siano prova di longevità. Ma allora di cosa stiamo parlando ? Quale cromosoma potrà mai predire incidenti o disgrazie ? Sappiamo solo che il test costerà 500 euro, questo è certo. Come è certo che la “trovata” alimenterà il mercato di parafarmaci miracolosi e la nevrosi dei soggetti maggiormente ipocondriaci.
In confronto le profezie catastrofiche sono niente…

mercoledì 18 maggio 2011

LIBERA DI MASTURBARSI A LAVORO. LO DICE IL GIUDICE

Vive nello stato brasiliano di Spirito Santo, ma Ana Caterina è tutt’altro che pudica, suo malgrado. Si tratta di una trentaseienne madre di tre figli, che soffre di “sindrome di eccitazione sessuale persistente”, ragion per cui ha un bisogno fisico irrefrenabile di provare orgasmi molto frequentemente. Tanto frequentemente che il Tribunale a cui si è rivolta ha sancito che nella solita pausa ogni due ore di lavoro, può usare il pc  per guardare contenuti erotici, e così soddisfare il bisogno causato dalla patologia. Così, mentre i colleghi si ricaricano con un caffè o si distendono con una sigaretta, Ana raffredda i bollori ! La donna rivela che si è accorta di qualcosa di anomalo in sé (è forse  un eufemismo !?),  quando è arrivata a 37 “fatiche” in un sol giorno.  Ce n’è voluto però…
 Attualmente, con l’ uso di farmaci lo sforzo si è dimezzato, ma pare non sia possibile curare il caso farmacologicamente. 

QUANTE CANDELINE PER IL BUDDHA !


Di nobile discendenza, nato senza impurità, riconosciuto da subito da asceti e astrologi come un bambino differente da gli altri, destinato a elevarsi dal resto dell’ Umanità. Si festeggia in questi giorni la sua nascita.
Nessun problema con i calendari, si tratta dei 2555 anni di Siddhartha Gotama, meglio noto come Buddha. Che sia anche questa longevità  indizio di fattori cosmici e metafisici ? Il maestro iniziatico, originario del Nepal del Sud, al confine con l’ India, nacque nella primavera del 566 a.C. e il suo pensiero conta oggi circa 360 milioni di adepti, tra cui molte donne riunite in ordini paritari a quelli maschili. Tra le varie ramificazioni, differenze sostanziali si notano soprattutto in riferimento al consumo di alcolici e di carni. Comune è invece la festa del Vesak, tra fine maggio e metà giugno, considerando il calendario lunare orientale, in cui si celebra nascita, illuminazione e morte del maestro orientale.

immagine: caffetteriadellemore

martedì 17 maggio 2011

GIOVANI ITALIANI: POCHI, POVERI E POCO COLTI


Il quadro Censis descritto alla Camera dal  direttore Giuseppe Roma è a dir poco agghiacciante. Negli ultimi dieci anni gli italiani di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono diminuiti di due milioni di unità. Con il conseguente aumento della fascia over 65. Che si alzasse l’età media degli italiani lo sapevamo da tempo, ma non è solo questione di numeri, per quanto importanti. L’ indagine sui giovani italiani rivela che  l’11% si trova nello stato  di“inattività volontaria”, tipica di chi né s’impegna  né intende farlo. La media europea è del 3,4 %.  Il 35% non è autonomo e privo di dipendenza economica dalla famiglia, ma al Merdione la cifra supera abbondantemente  il 50%; né le notizie sono migliori se guardiamo i dati sui laureati: appena il 20%, tra i peggiori in Europa. D’altra parte, il pezzo di carta continua a essere, in molti casi, carta straccia: mediamente si lavora più con il dipolma che con la laurea,e questo dato non incentiva di certo la formazione delle eccellenze. Che, quando possono fuggono altrove. Pare dunque un circolo vizioso, i ragazzi poco inclini a investire su se stessi e uno scenario economico che legittima il disagio. I segnali di un clima di estinzione ci sono tutti, ma “da lassù” sono impegnati in altre battaglie. Beati loro ? Magari no, ma di certo poveri noi !

lunedì 16 maggio 2011

LADDOVE SI RIPOSA IN PACE.

Il Vaticano continua a affidarsi alle Guardie Svizzere, ma la Svizzera non cede alla “guardia” vaticana.
E’ sonoramente bocciato il referendum proposto da Cattolici e Evangelici contro la possibilità di praticare il suicidio clinico in terra elvetica. Infatti, a Forch opera dal 1941 la struttura  Dignitas, che consente di morire per scelta personale, attraverso il suicidio passivo. Il personale medico, appurate le  condizioni del paziente, offre la possibilità di assumere un farmaco che conduca dal sonno alla morte. Il nome della clinica, Dignitas, spiega che lo scopo della struttura è di accompagnare al decesso, senza eutanasia, esclusivamente persone che avvertano le proprie condizioni di salute non  più dignitose.
Il referendum chiedeva che almeno fosse proibita la pratica ai non residenti. Ma l’ 80 % del Cantone di Zurigo, il più popoloso in Svizzera, ha preferito lasciare la possibilità anche ai tanti stranieri che scelgono la Svizzera come luogo del trapasso. Negli ultimi dieci anni, oltre 1100 non residenti, di cui 19 italiani.